Sua Eminenza Arcivescovo GREGORIO BACCOLINI "Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, è nel giorno del loro giudizio risplederanno"( SAP. 3, 1a e 7a ). È con questa certezza che ricordiamo la beata Dormizione del nostro fratello l'arcivescovo GREGORIO. S.E.Mons.Gregorio nacque il 24 settembre 1913 a Bologna, ove visse sino al conseguimento della maturità classica, impegnandosi in ambiente Emiliano- Romagnolo di quello schietto e pratico umorismo che lo contraddistinguera' per tutta la vita. Convertitosi, o come egli era solito ripetete " folgorato dalla Grazia", entrò nel Santo Ordine Benedettino di Vallambrosa. Nel conflitto mondiale 1940- 45 il giovane sacerdote benedettino esercitò il ministero pastorale quale cappellano militare. Avendo partecipato per il regime fascista ed avendo accettato di essere eletto cappellano militare della Repubblica di Salò ed ultimo confessore personale del Duce Benito Mussolini, a guerra finita fu internato in un campo di prigionia con l'accusa di adesione al partito Fascista,accusa da cui qualche mese dopo fu assolto pienamente. Dopo lungo travaglio, è con lettere dimissoriali dei superiori competenti, nel 1947 Mons. Gregorio ritorna all'ortodossia ed entra nel monastero ortodosso Benedettino di Parigi, accolto dall'Abate Denis, ove rimane sino il 1952. Dal 1952 al 1957, Mons Gregorio è a Nidelbad-Ruschlikon, in Svizzera, è da qui viene trasferito a Catania, ove a Natale del 1967 riceve la croce pettorale d'oro. Nel 1960 è eletto igumeno del Priorato Benedettino Ortodosso del Santi Basilio e Benedetto in Urbe a Roma, da dove, nel 1964, raggiunge la sede definitiva di Torino. A Torino egli è per tutti, ma in specie " ultimo tra gli ultimi", Padre, Sacerdote, Amico, Buon Samaritano e, nel 1967, riceve la dignità di Archimandrita, diventando così la "pietra angolare " della missione ortodossa in Italia. Il fuoco dell'ortodossia lo rende attivissimo ed instancabile, ed a lui si possono applicare le parole del profeta Geremia: " Nel mio cuore c'era come fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa, mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo " ( 20,9b). Cin questo ardore negli anni 70 partecipa alla fondazione e al consolidamento della comunità Ortodossa Veneta a Montaner, nonché di altre varie comunità in Italia, negli anni successivi. Il 22 settembre 1984 l'achimandrita Gregorio è consacrato Vescovo nella Chiesa Ortodossa dei veri cristiani ortodossi di Grecia, detta del vecchio calendario, Chiesa che nei primi anni "50" ricevette la successione Apostolica della Chiesa Russa in Esilio, per mani degli Arcivescovi di venerata memoria Serafim Ivanov di Chicago, Leontij del Cile, e Teofil Jonesco, rumeno. Il 17 Gennaio 1986 Mons Gregorio è nominato Vescovo di Torino il 19 ottobre dello stesso anno è elevato al rango di Arcivescovo, carica che manterrà sino alla fine del 1995, quando per sua richiesta divenne emerito, rimanendo di fatto membro del Santo Sinodo della Chiesa Metropolitana autonoma dell'Europa Occidentale e del Canada, Patriarcato di Kiev. Nella primavera inoltrata del 1996 viene amorevolmente ospitato nella casa del Clero a Pancalieri, vicino Torino, ove è assistito premurosamente delle reverende Suore e dai numerosi volontari. Dopo breve ma intensa sofferenza, al vespero del 2 febbraio 1997, mentre la Chiesa canta il millenario inno " O Luce gioiosa", Mons.Gregorio rende la sua anima al Divino Creatore. Sua Eminenza Mons.Gregorio fu uno dei pionieri dell'ortodossia in Italia e la sua memoria è eterna. "Egli non sarà mai dimenticato, non scomparirà il suo ricordo, il suo nome vivrà di generazione in generazione" ( Sir.39,9 ) fu uomo, monaco, sacerdote, vescovo di profonda umanità, incomparabile sincerità e coerenza, evangelica povertà, adamantina fede, quale novello Geremia, partecipò alla tragedia della divisione dei cristiani, soffrì intensamente della miserie della diaspora ortodossa italiana, richiamando i responsabili religiosi a dare un maggior risalto all'interiorita' del rapporto fra l'uomo e Dio. Con noi attorno al suo feretro il giorno del funerale, presieduto da Sua Beatitudine il Metropolita Evloghios di Milano, nostro venerato primate, vi erano rappresentati dei Venerabili Patriarcati di Mosca e di Romania, nonché della Chiesa Cattolica Romana. Questo, forse, è il " Segno" di ciò che Sua E Mons Gregorio è andato predicando, gridando, vivendo: " Parola del Signore Dio: Voi, mie pecore, siete gregge del mio pascolo e io sonoil vostro Dio" ( Ez,34,31) poiché Gesù dice:" Io sono la porta " ( Gv.10,9a) " io sono il buon pastore e conosco le mie pecore, e le mie pecore conoscono me, come il padre conosce me ed io conosco il Padre; è per le mie pecore do la mia vita. Ed ho oltre pecore che non sono di questo ovile: anch'esse io devo condurre, ed ascolteranno la mia voce e diverranno un solo gregge è un solo Pastore" (Gv.10,14-16) La nostra Metropolia sarà eternamente grata a Don Carlo Carlevaris,sacerdote torinese, per l'esempio di fulgida Carità Cristiana profusa in questi anni nella cura del nostro compianto Arcivescovo, nonché alle Reverende Suore di San Gaetano della casa del Clero di Pancalieri, le quali, novelle Marta, hanno maternamente accudito Mons, Gregorio, e ai tanti volontari, novelli samaritani, che hanno allietato i suoi ultimi mesi di vita. Caro Padre Gregorio: eterna memoria. ( archivio storico della metropolia di Aquileia) Ps i resti mortali si conservano presso un monastero della metropolia ! Nettario